La Biografia |
|
|
|
Il Percorso Artistico |
|
1964 |
Incontra a Cervignano del Friuli Ermete, suo datore di lavoro, maestro artigiano, grande amante delle arti figurative, con il quale inizia la sua prima esposizione di opere. Compartecipa a Grado alla conferenza sulla Pop Art con il suo maestro, Ermete.
|
1965 |
![]() |
1967 |
A Firenze durante l'alluvione, ne descrive figurativamente le esperienze vissute in un'opera intitolata "La piena".
|
1968 |
Trasferitosi a Trieste, descrive la parte vecchia della città ed in particolare i caratteri del ghetto dipingendo "Scorci di Trieste".
|
1969 |
In uno studio sui colori autunnali del Carso Triestino tra pietra e sommaco, dipinge "Natura Carsica".
|
1970 |
Partecipa a Grado ad una Ex-Tempore sulla spiaggia con l'opera "l'onda".
|
1976 |
Inizia il suo approfondimento sul ritratto e sulla personalità.
|
1977 |
Nei dieci anni dal 1977 al 1987 allestisce mostre itineranti e non nel Friuli Venezia Giulia, a Venezia, Milano e Novara.
|
1989 |
Inizia lo studio della psicologia dell'essere con la scomposizione della realtà interiore che per mezzo di forti angolazioni visive del dialogo umano diviene in "Sensazioni" il momento magico quando l'artista cattura dal vivo immagini che vengono fissate e create da forti pulsioni emozionali in una continua ricerca visiva.
|
1991 |
Descrive in "Il rumore può diventare colore, il colore musica" come da cromatismi squillanti nascano esplosioni di luce scaturite dalla emotività dell'artista.
|
1993 |
Dipinge a Venezia "Carnevale in piazza".
|
1993 |
In "Palestra" e "Omaggio a Guttuso" esprime riflessione sugli atteggiamenti, sui colori, sui movimenti, sul significato stesso della vita svuotatata dall'ansia o forse dall'ambizione, sicuramente non dall'esibizionismo, E' comunque alla ricerca della propria armonia nel corpo, nello spirito, nella mente scendendo piano piano negli armoniosi movimenti di studio delle posizioni.
|
1995 |
Al Concorso patrocinato dalla provincia di Torino e indetto dal quotidiano La Stampa denominato "Telaccia d'oro" interpreta come semplice disegno di energia positiva, una reazione cosmica che spazza via le tensioni con chiaro segno evolutivo ove ci sia maggiore spazio per una pace interiore. Egli vi partecipa con "Contrapposizione della primavera in città che si accartoccia con la primavera cosmica"
|
1995 |
A Ferrara, si aggiudica il primo premio nel settore surrealismo con l'opera "Proiezioni energetiche"
|
1995 |
A Roma dipinge "Sintesi bionica" da una fase di temi e idee che si richiamano all'esperienza surralista passa, mano a mano, ad una pittura sempre più figurativa.
|
1997 |
Nella mostra itinerante denominata "Viaggio nella memoria e ritorno", espone quadri dalla forza magnetica, frammenti di astri luminescenti dove il flusso dei colori felici opera l'energia con prospettive liberatorie e con sogni reinviati all'infanzia.
|
1998 |
Nell'opera denominata "La goccia cosmica del III millenio", nella visione dell'artista, una goccia può rappresentare la vita, energia che trasforma le tensioni in benessere, amore e gioia .. per vivere.
|
1998 |
Nell'opera denominata "Nell'armonia delle mani si proietta la goccia di luce", l'artista fa un omaggio a tutte le mani che lavorano: dal barista al chirurgo, dall'architetto al muratore, o al pranoterapeuta che può usarle come conduttrici della sua energia guaritrice.
|
2000 |
Nel 2000 e nel 2002 l'artista compone le sue opere sull'arenile di Grado (Gorizia) dove la sabbia può essere solida e consistente e ci si può divertire a delinerala come durevole. In queste occasioni è però anche fondamentale vedere come l'artista trasforma il gioco in arte e come concepisce composizioni affascinanti destinate a non sgretolarsi e a rimanere.
|
2002 |
Nella Mostra dedicata al Muay Thaj il lavoro è incentrato sulle potenzialità di ciò che c'è, Egli è presente in un determinato evento e dunque la scultura coglie perfettamente l'essenza ed è come una molla compressa pronta a flettersi ed a compiere un lavoro in questa disciplina che vive di attesa e di velocità scatenando tutta la sua potenzialità
|
2002 |
In "Hardart" esposto a Gorizia, la vena poetica dell'artista non conosce cali di tensione, L'arte esplicita in sculture in cui l'erotismo non si nasconde dietro abiti che rivestono. Un'arte che descrive in maniera grafica e chiara dettagli che si inscrivono a pieno tiolo nella storia dell'arte.
|
2005 |
In "Non bastano gli occhi" esposto a Gorizia, le forme parlano di ricerca artistica, psicologica e umana senza le quali degli elementi di materia non sarebbero altro che materia inerte.
|
2005 |
In "L'anima del ritratto" esposto ad Anzola Emilia, l'artista evidenzia la luminosità dello sguardo e la profondità psicologica del soggetto ritratto al punto da avvicinarlo al risultato fotografico.
|
2006 |
In "Trasmutazione" l'oggetto meccanico diventa scultura, movimento e gioco.
|
2009 |
In "Quadri di luce" esposti a Sappada, riflettono le figure in movimento prospettico accentuandone la profondità mediante una tecnica innovativa che porta l'artista a creare lo sfondo con un impastoi di marmorino e alabastro visualizzando così l'assorbimento della luce e creando in retrospettiva un arcobaleno di colori.
|
2009 |
Compone un progetto per una scultura monumentale denominata "La Signora del Carso" come omaggio a Rainer Maria Rilke.
|
Da diversi anni, annualmente sorprende i passanti di Cortina con le sue sculture di ghiaccio. Il nome di Giorgio Delben è presente nelle enciclopedie di Arte Internazionale ed egli collabora da tempo con alcuni famosi fotografi italiani e stranieri nella esplorazione di nuove tecniche da applicare alla arti figurative |
|
![]() |
|